Mercator 5000

MERCATOR e UME: la preistoria del calcolo elettronico

La storia dell'elettronica moderna italiana, quella del semiconduttore, inizia nel 1956, quando Telettra costituisce il proprio laboratorio transistori, che un anno più tardi confluisce nella nuova società formata con Olivetti, la S.G.S.

Adriano Olivetti da tempo si era reso conto che lo sviluppo dell'elettronica avrebbe influenzato pesantemente il mercato del calcolo e riteneva fondamentale dare una autonomia produttiva all'azienda.

A Barbaricina, vicino a Pisa, già dal 1955 era stato creato un piccolo centro di ricerca, diretto da Mario Tchou, che pochi mesi prima della formazione della SGS aveva terminato il proprio primo prototipo di calcolatore elettronico, l'Elea 9001. Il prodotto era basato sulla tecnologia delle valvole, che presentava diversi problemi, tra i quali l'elevato consumo e l'affidabilità. I tempi del transistor erano ormai maturi e l'Olivetti decise di ripartire da capo con un progetto totalmente nuovo. Nell'Aprile 1959 viene presentato alla fiera di Milano l'Elea 9003, il primo calcolatore prodotto in serie in Italia.

Ma altre applicazioni "digitali" per il neonato transistore Italiano non tardarono a venire.

Il calcolo elettronico ancora non esiste, se non nei pochi e grandi calcolatori che negli ultimi anni stavano cominciando ad entrare nelle università e nelle grandi banche. Le calcolatrici da ufficio, settore di punta della Olivetti, erano tutte a tecnologia meccanica, questo non solo limitava la velocità ma anche le funzionalità. Un prodotto che risentiva di questi limiti era la "fatturatrice", macchina che serviva appunto a redigere le fatture, un oggetto a metà tra le macchine da scrivere e le calcolatrici. Si trattava di un prodotto adatto alle nuove tecnologie elettroniche.

Per questo motivo, mentre si sta sviluppando l'Elea a transistori, è avviato lo studio di un più semplice sistema di calcolo elettronico, a supporto dei prodotti classici Olivetti. Al progetto lavora anche l'ing. Perotto, che negli anni seguenti progetterà la Programma 101.

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La Mercator 5000 in una pubblicità spagnola

Nel 1960 viene presentata la fatturatrice MERCATOR 5000, prodotta negli stabilimenti di Ivrea San Lorenzo. Non si tratta di un prodotto propriamente "elettronico", ma dell'accoppiata tra la tradizionale tecnologia meccanica di Ivrea e la nuova tecnologia del semiconduttore sviluppata nei Laboratori di Ricerche Elettroniche (L.R.E.) di Borgolombardo, vicino a Milano, che si era formato con il trasferimento dell'originale gruppo di Barbaricina.

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La fatturatrice della Mercator 5000 - Foto Alberto Ramasso

Il prodotto impiega una tradizionale fatturatrice meccanica che svolge le classiche operazioni di addizione e sottrazione, alla quale è collegata un sistema elettronico che ne potenzia le prestazioni consentendo di eseguire le moltiplicazioni.

Oggi ci sembrerà una sciocchezza, ma al tempo si trattava di una innovazione importante che permetteva un notevole risparmio di tempo.

Questo sistema si chiamava UME, ovvero Unità di Moltiplicazione Elettronica. Era applicato, insieme al suo alimentatore, sul retro della scrivania (disegnata da Ettore Sottsass) che sosteneva la fatturatrice.

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Il gruppo schede UME - Foto Luigi Serrantoni

Altra importante funzionalità era la presenza dei totalizzatori, che consentivano di memorizzare risultati parziali.

La macchina aveva la possibilità, come i modelli precedenti, di essere integrata da un perforatore di banda per la memorizzazione dei dati contabili. I dati contenuti nel nastro perforato potevano trasferiti sugli elaboraori elettronici, direttamente o dopo esere stati trascritti su carte perforate. Il dispositivo che eseguiva questa operazione, il "Convertitore Banda Schede", era  progettato anch'esso dall'ing Perotto. Si trattava quindi di un primo esempio di "informatica distribuita"...

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Pubblicità Mercator 5000 del 1962
Per gentile concessione dell'ITC "Dagomari" di Prato

Una pubblicità del 1960 recita:

"La nuova Olivetti Mercator 5000. Fatturatrice contabile elettronica con memoria a nuclei magnetici meccanizza al giusto prezzo l'intero ciclo contabile e di fatturazioneintroducendovi la semplicità e la velocità del calcolo elettronico. Scrive ogni parte dei documenti. E' per qualsiasi tipo di azienda, di amministrazione, di istituto bancario e di impresa industriale e commerciale.

La Mercator 5000 compila cosi,ad esempio, le fatture:
- scrive ad alta velocità tutta la parte descrittiva
- esegue elettronicamente i conteggi delle quantità per i prezzi
- stampa i singoli prodotti e li accumula nei totalizzatori
- conteggia maggiorazioni, sconti, IGE
- stampa gli importi di questi conteggi con gli eventuali arrotondamenti
- stampa l'importo della fattura

Simultanueamente alla loro compilazione, i dati di qualsiasi documento vengono automaticamente trasferiti su nastro perforato per successive rielaborazioni contabili e statistiche, come statistiche per prodotto, statistiche per zona, provvigioni ai venditori, contabilità magazzino, scadenziari.

Con perforatore prezzo L. 3.000.000 + IGE
Con perforatore prezzo L. 2.500.000 + IGE"

Il prodotto non era economicissimo, basti pensare che nel 1961 una autovettura media, la Fiat 500, veniva venduta a meno di mezzo milione di Lire.

Ne verranno prodotte due versioni con perforatore di nastro: la 5020 con perforatore numerico e la 5030 con perforatore alfanumerico. Queste macchine utilizzavano un nastro perforato fuori standard che aveva fori quadrati e non aveva la fila di fori per il trascinamento. Olivetti offriva quindi anche la possibilità di collegare un perforatore esterno che utilizzava nastri standard.
I prezzi di listino praticati in Inghiltera ci danno l'idea di quanto aumentava il costo della macchina con il perforatore:

Mercator 5000: 2150 £
Mercator 5020: 2690 £

La tecnologia utilizzata nella unità di moltiplicazione elettronica era quella del transistore al germanio, ovviamente prodotto dalla SGS.

Un'altra importante tecnologia utilizzata era quella delle memorie a nuclei magnetici, già utilizzata con successo sull'Elea 9003.

Era indispensabile memorizzare i dati delle operazioni eseguite nei totalizzatori, ed al tempo i totalizzatori meccanici presenti nelle fatturatrici erano al massimo 3.

La presenza delle memorie a nuclei magnetici era utilizzata nella pubblicità del prodotto per esaltarne l'immagine innovativa.

Tecnicamente l'UME presentava anche altri aspetti tecnici interessanti. Era costituito da una serie di 9 schede elettroniche. Ognuna di queste era incorniciata da una struttura in bachelite che su un lato presentava dei cardini che univano tutte le schede tra loro. Sul lato nel quale le schede erano fissate, uscivano i cavi di collegamento, saldati sulla scheda ma dotati di un “fermacavo” che garantiva la tenuta meccanica delle saldature. In questo modo, dopo aver rimosso il coperchio metallico di protezione, il blocco di schede poteva essere aperto proprio come un libro, senza necessità di rimuovere le connessioni dei cavi.

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Sistema di montaggio a "libro" - Foto Luigi Serrantoni

I circuiti stampati erano a doppio strato, una vera innovazione per l'epoca. I fori metallizzati non esistevano ancora e per collegare le piste sulle due facce venivano utilizzati dei piccoli "ponticelli".
La Ume si collegava con due connettori alla fatturatrice e con un connettore all'alimentatore.

Il prodotto ebbe un buon successo commerciale e fu venduto nei mercati di mezzo mondo, compresi gli Stati Uniti, dove fu commercializzato sotto il marchio Underwood, famosa azienda statunitense di macchine da scrivere che la Olivetti aveva acquistato.

La linea Mercator si arricchirà in seguito di altri modelli, come la versione numerica 4000, la 5100, la 5106 e la versione 5120 con perforatore di nastro.

Il marchio Mercator, inventato dall’intellettuale e poeta Giovanni Giudici, è stato a lungo utilizzato da Olivetti per la propria linea di registratori di cassa.

Come da tradizione in casa Olivetti, il design e l’approccio commerciale fu particolarmente curato.
Il design della scrivania fu realizzato da Ettore Sottsass. Il Museo Pompidou di Parigi conserva i disegni dell’epoca, dono dell’autore.

Luigi Serrantoni

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Pubblicità Mercator 5000 del 1962
Per gentile concessione dell'ITC "Dagomari" di Prato

Links

http://oldcomputershunter.com Articolo sulla Mercator 5100 di Alberto Ramasso

 

Documenti in archivio

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Articolo australiano Mercator 5000
Articolo sulla Mercator 5000 su un quotidiano australiano. Da The Sydney Morning Herald - 31 Luglio 1964

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Pubblicità Mercator 5000 1961
Da Rivista Internazionale di Scienze Sociali Settembre-Ottobre 1961

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Pubblicità Olivetti Mercator 5000
Pubblicità Mercator 5000 - Primi anni 60 - Per gentile concessione dell'ITC "Dagomari" di Prato

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Pubblicità Olivetti Mercator 5000 del 1962
Pubblicità Mercator 5000 del 1962 - Per gentile concessione dell'ITC "Dagomari" di Prato

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Pubblicità spagnola Mercator 5000
Pubblicità spagnola Mercator 5000.
Apparsa su La Vanguardia Espanola, del 30 Settembre 1962.

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Annuncio Mercator 5000
Annuncio e presentazione Mercator 5000 Da La stampa del 28 Ottobre 1960

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