Dopo il successo della Programma 101 (1965) la Olivetti prosegue nello sviluppo degli elaboratori personali e presenta, nel 1967, la P 203. E' un calcolatore dedicato principalmente ad applicazioni commerciali, area in cui Olivetti è storicamente presente con le sue macchine contabili a tecnologia meccanica o mista meccanica/elettronica.
Negli stati uniti si era creata l'abitudine di chiamare il calcolatore Olivetti con la sigla P 101, per evitare il termine italiano "Programma". In questo nuovo prodotto la consuetudine americana diventa una regola, il prefisso P identificherà i prodotti della linea di calcolo per i successivi 10 anni. Il cambiamento di rotta non è però recepito completamente, in documenti scientifici, e persino in una pubblicità della Olivetti spagnola, la macchina viene denominata "Programma 203".
L'elemento più limitativo della "perottina" per le applicazioni aziendali era l'assenza di una tastiera alfanumerica e di un dispositivo di stampa che consentisse di produrre direttamente documenti contabili. Olivetti risolve il problema realizzando nella P 203 l'integrazione di due distinti prodotti: un elaboratore derivato dalla Programma 101 ed una macchina per scrivere elettrica Tekne 3.
Le due parti della macchina potevano essere utilizzate separatamente. La macchina per scrivere funzionava indipendentemente dal calcolatore, e l'elaboratore non richiedeva l'utilizzo della tastiera alfanumerica e della stampante della Tekne 3, poiché dotata di una tastiera dedicata e di una piccola stampante numerica, le stesse della Programma 101.
L'integrazione delle due sezioni avveniva unicamente nella possibilità da parte dell'elaboratore di stampare sul rullo della macchina per scrivere.
Il punto di forza della macchina era proprio la possibilità di realizzare direttamente i documenti con i dati risultanti dall'elaborazione, senza necessità di una loro trascrizione. La stampa realizzata dall'elaboratore poteva essere integrata manualmente con la macchina per scrivere, inserendo descrizioni o note al documento, come per esempio l'indirizzo del destinatario di una fattura.
La tecnologia di stampa della macchina per scrivere, a martelletti, permetteva una velocità di soli 14 caratteri al secondo. In compenso questa soluzione permetteva una qualità di stampa elevata e la possibilità di cambiare il carattere utilizzato. La P 203 era normalmente equipaggiata di martelletti con il carattere pica, ma era disponibile anche con il carattere OCR, utilizzato già a quei tempi per la lettura automatica dei documenti da parte degli elaboratori.
Fu inoltre realizzata una P203 che utilizzava al posto della Tekne 3 la macchina per scrivere Editor 4, un modello uscito nel 1969.
La documentazione commerciale la presentava come "computer da ufficio" ed esalta la sua versatilità, la velocità nell'adattarsi ai diversi lavori d'ufficio, la facilità di utilizzo da parte di personale senza una preparazione informatica. Una pubblicità della Olivetti Singapore, che mette in risalto la possibilità di cambiare velocemente il programma eseguito grazie alla cartolina magnetica, usa lo slogan "A different machine in seconds!".
La macchina si prestava particolarmente alle applicazioni amministrative (fatturazione, paghe, provvigioni, ecc) ma era proposta anche per calcoli finanziari, statistici, e tecnico-scientifici.
Ottenne un ottimo successo in Germania, dove, con l'introduzione della locale imposta IVA all'inizio del 1968, le vendite della P 203 quintuplicarono.
Come per la P 102, anche la P 203 fu dotata della possibilità di collegare dispositivi esterni, come lettori e perforatori di nastri e strumentazione di misura digitale. Dai pochi dati ritrovati ritengo fossero disponibili queste configurazioni:
- P203 - versione base
- P203 / 00 - versione dotata di porta seriale
- P203 / 01 - versione dotata di interfaccia di input
- P203 / 02 - versione dotata di interfaccia di output
- P203 / 03 - versione dotata di interfacce di input e di output
Alla macchina era spesso abbinato il perforatore esterno TPV 60, che permetteva di creare nastri ad 8 fori in codice ISO con una velocità di 30 caratteri al secondo. I dati generati dalla P 203 potevano quindi essere trasferiti ad altri calcolatori per successive elaborazioni.
Il design della macchina fu curato da Mario Bellini, che già aveva disegnato la Programma 101. La linea è la stessa del coevo videoterminale TCV 250, ispirata dalla forma che assume una membrana in tensione avvolta sugli oggetti che vi sono racchiusi.
Diverse fonti indicano che la P203 è stata esposta al Museo d'Arte Moderna di New York, o che fa parte della sua collezione permanente; non ne ho trovato però riscontro negli archivi del museo.
Non ho trovato conferma neppure dell'assegnazione alla P 203 del premio "Compasso d'oro", riportato su diversi siti web.
Era prodotta, come la sua progenitrice, a Scarmagno. Rimase in produzione per diversi anni e ne furono costruite circa 40.000 unità.
La tecnica
Le soluzioni tecniche adottate sulla P203 ricalcano quelle della Programma 101, già approfondite nella scheda dedicata a questa macchina. Riporto quindi in questo articolo solo le particolari differenze rispetto alla progenitrice.
Il gruppo elettronico non corrisponde a quello della Programma 101, si tratta in realtà un progetto nuovo, costituito da 14 schede (contro le 9 schede della Programma 101).
La documentazione commerciale riporta che l'elaboratore era dotato di 10 registri:
- 3 registri operativi, con capacità di 30 cifre ciascuno, più virgola e segno
- 5 registri di deposito, con capacità di 30 cifre ciascuno, più virgola e segno, divisibili ciascuno in due parti; tre di questi registri di deposito possono contenere cifre e/o istruzioni di programma
- 2 registri destinati a contenere istruzioni di programma, con capacità di 32 caratteri ciascuno
La Programma 101 era anch'essa dotata di 10 registri, ma di una dimensione di 24 caratteri ciascuno.
Infatti la memoria a linea di ritardo di questa macchina era stata "maggiorata" tramite l'utilizzo di un filo di lunghezza maggiore.
Dalle seguenti foto è possibile notare come il diametro della bobina della memoria della P203 abbia dimensioni maggiori rispetto a quella della Programma 101. La scheda di controllo è la medesima in entrambi i prodotti.
Il filo è avvolto 14 volte su un diametro di circa 21,5 cm, per una lunghezza totale di circa 9,5 metri. Quello della Programma 101 era lungo circa 6,4 metri.
Anche la capacità di memorizzazione della cartolina magnetica era stata di conseguenza aumentata, la documentazione commerciale riporta la possibilità di memorizzare su di essa fino a 2 programmi di 160 istruzioni (contro le 120 della Programma 101).
Dal punto di vista software il linguaggio di programmazione era una estensione di quello della Programma 101, al quale erano stati aggiunte le istruzioni per eseguire la stampa sulla macchina per scrivere. I formati di registrazione delle cartoline magnetiche erano diversi tra le due macchine, ma i programmi della Programma 101 funzionavano regolarmente se inseriti manualmente nella P203. Ovviamente l'operazione contraria non era possibile.
L'interfacciamento tra il calcolatore e la macchina per scrivere era realizzato tramite elettromagneti, che, comandati dal calcolatore, azionavano i tasti della tastiera. Ne risultava che quando la P203 stampava si potevano osservare i tasti che si muovevano da soli sulla tastiera, come se la macchina fosse operata da un fantasma....
Indubbiamente una immagine di grande effetto!
Video
Una P 203 in funzione.
Bibliografia
Depliant Olivetti P 203, Dicembre 1967, Olivetti S.p.A.
Listino prezzi assistenza Olivetti, 1969, Olivetti S.p.A.
La memoria del futuro, documentario Olivetti, 1969, regia di Nelo Risi
Werkstatt und Betrieb, Volume 102, 1969, Heft 7
Olivetti news letter, September 1967, British Olivetti ltd
One Kilobit Memory Unit, circa 1968, articolo sul sito internet di Roddy Collins (oggi non più disponibile)
Olivetti, Ernst und Eleganz, Der Spiegel 44/1968
Il sogno di un’impresa, Elserino Piol, il sole 24 ore, 2004
Olivetti, prima e dopo Adriano, Paolo Bricco, l’ancora del mediterraneo, 2005
Testimonianze rese all'autore da Adriano Franchitti, product manager della P 203.
Links
http://museotecnologicamente.it/ pagina sulla P203 al museo Tecnologicamente di Ivrea
Documenti in archivio
Depliant Olivetti P 203
Depliant Olivetti P 203
Dicembre 1967
Gentilmente fornito da Giorgio Morocutti