apple1-christies_sLo scorso 23 Novembre è stato battuto all'asta da Christie's uno dei rari esemplari di Apple I, il primo computer di Steve Jobs & Steve Wozniak. Ad aggiudicarselo un italiano, Marco Boglione, imprendotore tessile torinese, che per entrarne in possesso ha staccato un assegno di 133.250 sterline, circa 156.000 euro.

La valutazione che aveva dato dell'oggetto la famosa casa d'aste londinese, tra le 100 e le 150 mila sterlne, è stata confermata, nonostante fosse ritenuta eccessiva. Altri esemplari andati all'asta recentemente avevano infatti raggiunto cifre molto più modeste. L'ultimo in ordine di tempo, il 10 Settembre scorso, era stato venduto a "soli" 22.766,66$.

Ma questo esemplare ha diversi aspetti gli danno particolare valore. Il computer è infatti in ottime condizioni, completo di manuali, interfaccia per registrtatore a cassette, la cassetta con il basic, ed adirittura una lettera autografa di Steve Jobs.
Inoltre è completo del suo imballo originale di spedizione, con tanto di indirizzo del mittente, quello della casa dei genitori di Jobs, dove la Apple è nata.

E' presente anche la fattura originale del 1976, per 666,66$, il "particolare" prezzo di listino che Jobs ideò all'epoca. Curioso notare che dopo 34 anni il prezzo dell'oggetto è aumentato di 425 volte!

Eric Rucker, esperto del settore, ha fatto notare che la CPU è stata probabilmente sostituita. La scheda monta infatti un chip plastico della Rockwell invece del solito MOS ceramico utilizzato dalla Apple. La descrizione del lotto riporta comunque che la scheda ha subito modifiche dallo stato originale.

La descrizione di Christie's riporta la presenza di un numero di serie della scheda, la 82. Con questo dato è possibile rintracciare diverse informazioni sulla storia del computer, grazie soprattutto all'archivio di informazioni raccolte da Mike Willegal (appassionato statunitense che ha costruito una copia perfetta dell'Apple I).
Il proprietario originale era  Frank Anderson di Great Falls (Montana). Nel lotto di Christie's c'è una lettera dell'epoca a lui spedita dal supporto tecnico di Apple.
A metà degli anni 80 fu acquistato da Craig Solomonson per la MECC, una software house dove lavorava. Solomonson afferma di averlo pagato 20.000$. Sucessivamente Craig Solomonson acquistò un altro Apple I che scambiò con la MECC per ottenre quello avuto da Anderson, che era maggiormente accessoriato e dotato di documentazione.

Alcuni anni fa Solomonson vendette il computer a Jesse Sackman, in California, per 25.000$.Quest'ultimo lo mise all'asta su ebay nel novembre 2009 e lo vendette per 50.000$.
La descrizione di Christie's riporta anche una altro proprietario, il californiano Keith Purdy.

Steve Wozniak, che era presente all'asta, ha aggiunto una lettera autografa al lotto. Si è detto onorato dall'accostamento della sua creatura agli altri notevoli oggeti della storia dell'informatica proposti da Christie's, ed ha ricordato come all'epoca abbia regalato diversi Apple I.

Peccato che il fortunato acquirente non lo abbia potuto incontrare, in quanto ha effettuato la sua offerta per telefono. Era invece presente Francesco Boglione che ha raccontato della passione del fratello per i computer.
Marco Boglione ha raccolto nella sua collezione circa 300 pezzi, tra cui un Altair 8080.
L'Apple I sarà messo in mostra a Torino dal 3 Dicembre in occasione dell'inaugurazione di un negozio K Way, solo uno dei famosi marchi appartenenti alla società di Boglione.
Il compter resterà in questa sede fino a Giugno, dopodichè le speranze di poterlo rivedere sono legate alla realizzazione di un progetto dell'appassionato collezionista torinese, la realizzazione di un museo della rivoluzione informatica.

Nella stessa giornata Christie's ha battuto una macchina Enigma (che ha raggiunto la considerevole cifra di 67.250 steline) ed una collezione di scritti di Alan Turing. Quest'ultmo lotto non è andato però assegnato, perchè la cifra offerta di 240.000 sterline non ha raggiunto la richiesta minima del venditore. Il lotto era stato stimato da Christie's 500.000 sterline.

 

http://www.solomonson.net/